"Dopo
avere realizzato per tre anni insieme a Moreno Conficconi l'anteprima del MEI
legata all'innovazione della nostra musica liscio insieme a artisti e giovani
band come Mirco Mariani, Collettivo
Ginsberg e tanti altri e dopo avere realizzato il primo contest "Romagna
Mia 2.0" per le band emergenti che ha visto vittoriosi i Kachupa, che
stanno stampando il singolo proprio in questi giorni, che l'hanno eseguita poi sul palco della
Notte del Liscio dello scorso anno a Gatteo Mare, il Mei aderisce con
convinzione alla Notte da Ballo ExtraLiscio a Valdazze del 26 marzo prossimo invitando tutti gli appassionati di musica
e i musicisti a partecipare a questa notte indimenticabile che vedra'
riscoprire la grande tradizione del liscio delle origini di Secondo
Casadei" dichiara Giordano Sangiorgi, patron del MEI, che sta lavorando alla
sua nuova edizione "numero zero", dopo avere chiuso i festeggiamenti
per i 20 anni, che si terra' il prossimo 23, 24 e 25 settembre a Faenza.
Nel piccolo borgo nel
comune di Pieve Santo Stefano (AR) rivive a suon di folk romagnolo e ‘punk da
balera’ il sogno del Villaggio del Cantante, luogo leggendario nel
cuore dell’Appennino Tosco Romagnolo ideato negli anni Sessanta dal cav. Silvio
Giorgetti
Anima dell’evento - che prevede anche una mostra su Secondo Casadei e la sua
orchestra, un concorso canoro e una gara di ballo - sono gli ExtraLiscio, eclettica formazione
promossa da Casadei Sonora, Garrincha Dischi e BPM Concerti, basata su una
rivisitazione in chiave contemporanea e alternative rock del folk romagnolo
Esiste un luogo, sull’Appennino Tosco
Romagnolo, che oltre a essere indicato nei comuni cartelli stradali, viene
segnalato anche da decine di grandi scritte dipinte a mano con vernice bianca,
che da oltre 50 anni campeggiano sui muri e lungo le principali assi stradali
che dalla Romagna conducono verso Arezzo. Chiunque, almeno una volta nella
vita, passando da questi luoghi ha visto quelle pennellate intrise di mistero.
Indicano un luogo pensato, sognato e progettato seguendo un ideale tanto
romantico, quanto pazzesco e utopistico.
Questo luogo si chiama Valdazze ed è un piccolissimo borgo nel
comune di Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo, a pochi chilometri dal
confine con la Romagna, conosciuto dagli anni Sessanta come il Villaggio
del Cantante.
Il paese, che nell’idea ambiziosa e visionaria del suo
progettista, il cavalier Silvio Giorgetti, doveva
diventare un luogo di villeggiatura punto di riferimento d'eccellenza per la
musica italiana, non vide mai pieno compimento e si trova oggi in quasi totale
abbandono. Come il suo dancing.
Al “Villaggio che fu del cantante” e a un inedito revival della
sua balera è dedicato un evento esclusivo in programma sabato
26 marzo: Notte da ballo Extraliscio,
una giornata culturale e musicale dedicata al sogno di Valdazze, al liscio romagnolo e al padre di questo genere, Secondo
Casadei, maestro indiscusso che dagli anni Venti rivoluzionò il
modo di fare musica da ballo in Italia.
Motore dell’azione sarà la carica esplosiva degli ExtraLiscio,
orchestra futuristica nata da un’idea dei musicisti Mirco Mariani e Moreno
Conficconi in collaborazione con la
Casadei Sonora , con la label bolognese Garrincha Dischi e con BPM Concerti, il cui repertorio si basa su
una rivisitazione in chiave contemporanea del folk romagnolo di Casadei, fra
cover e brani inediti. Metti insieme una polka, una mazurka e
un valzer, le rinfreschi con una
buona dose di alternative rock e quello che ne esce è… un “punk
da balera”, energico,
entusiasmante ed irripetibile.
Sarà questa inedita band, composta dal musicista
polistrumentista Mirco Mariani (Saluti da Saturno, Vinicio Capossela,
Enrico Rava), e da due vere e proprie icone del folk romagnolo, Moreno
Conficconi e Mauro
Ferrara, ad animare la serata e a riportare ai suoi antichi
splendori il dancing di Valdazze, che
ospiterà per l’occasione una gara di ballo ed un concorso
canoro monocanzone
sul brano “Valdazze” dei Saluti
da Saturno.
La band di Mirco Mariani non è stata l’unica ad avere dedicato
una canzone a questo luogo leggendario: un po’ per caso e un po’ forse anche
per destino, lo stesso Secondo Casadei, infatti, nell’anno 1969 scrisse insieme
al nipote Raoul e incise un brano intitolato “Vieni a Valdazze” pubblicato per la Columbia su 45 giri
e anche su 33 giri in una raccolta dal titolo “Rumagnoli”.
Al maggior esponente del liscio romagnolo, sabato
26 marzo, è dedicata anche una mostra che inaugura nel pomeriggio,
alle 18.30: un’esposizione di foto, locandine, dischi, manifesti d’epoca,
divise storiche, manoscritti e spartiti, curiosità varie sulla lunghissima
storia musicale di Secondo Casadei e la sua orchestra, nonché dediche e pensieri
alla sua più popolare canzone, “Romagna
mia”, da parte di personaggi famosi.
La giornata è
realizzata in collaborazione con il Meeting delle Etichette Indipendenti (MEI)
partner dell’ evento
Gli ExtraLiscio e il revival dei dancing della tradizione
Gli ExtraLiscio nascono nel 2015 dall’incontro fra il musicista
polistrumentista Mirco Mariani (Saluti da Saturno, Vinicio
Capossela, Enrico Rava) e un’icona del liscio romagnolo, Moreno
Conficconi detto
“Il Biondo”, vero e proprio animale da palcoscenico, che con questo genere
colleziona più di 300 concerti all’anno. Insieme a loro c’è Mauro
Ferrara, la voce storica di valzer, polke e mazurke, che ha
contribuito a rendere famosa nel mondo la “Romagna mia” di Secondo Casadei.
La rock band futuristica si completa con Alfredo Nuti
(chitarra), Daniele Marzi (batteria), Enrico Milli (tromba e fisarmonica),
Michele Orvieti (orvietronics), Marco Bovi (basso) e la misteriosa Baby Moira
(voce).
Il loro primo disco, omonimo, è stato registrato a Bologna nel
Labotron di Mirco Mariani, laboratorio unico in Italia e nel mondo, che
raccoglie rari esemplari di strumenti elettromeccanici (mellotron, optigan,
ondioline, primi sintetizzatori ecc…), ancora funzionanti.
“Notte da ballo Extraliscio a Valdazze” nasce
dall’idea di riscoprire un luogo già caro a Secondo Casadei - spiegano gli ExtraLiscio - che qua suonò con la sua orchestra a fine anni ‘60 e che
dedicò a questo luogo anche una canzone. E si inserisce in un più ampio
progetto di riscoperta e valorizzazione dei dancing e delle sale da ballo della
tradizione: luoghi oggi spesso dimenticati o caduti in disuso, che con il
nostro ‘punk da balera’ possono tornare agli antichi splendori. E’ nostra
intenzione, infatti, fare di questo evento un format ripetibile in altri
contesti e occasioni”.
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