A 25 metri
nelle viscere della terra partenopea, prenderanno vita nuove alchimie in jazz.
Con lui tutta la “ banda” al
completo, è il caso di dirlo.
Come ricordano i componenti della
band “suonare nei luoghi storici della propria
città è sempre suggestivo, è un po’ come fare parte per qualche ora della magia
dei quei luoghi. Contribuire a farli vivere, a farli conoscere, è la cosa più
entusiasmante!”
Mario Romano farà vibrare il
cuore pulsante della sua chitarra
manouche, Gianluca Capurro
imbraccerà la chitarra classica, Luigi Esposito darà fiato alla sua melodica, Caterina Bianco sprigionerà note con la leggiadria del suo archetto combinato al vigoroso legno
del violino, Martina Mollo danzerà con le dita sui tasti bianchi e neri della
sua fisarmonica, Ciro Imperato intreccerà un armonioso
dialogo dell’anima con le note del suo basso,
Emiliano Barrella darà spazio alle
percussioni con il suo cajon.
Ma l’alchimia di note che aspetta gli spettatori, sabato 19 luglio, tra
le spesse pareti tufacee di uno dei più importanti ricoveri antiaerei
partenopei non finisce qui.
Infatti guest star
della serata sarà Gianluca Mercurio con le percussioni etniche della sua
tammorre.
“Il mio intervento nel concerto di
Mario Romano - racconta Mercurio - nasce
dall'esigenza di fondere la musica gypsy jazz con le sonorità e i ritmi della
nostra tradizione. Io sono un percussionista etnico, pur essendomi diplomato al
Conservatorio di Salerno in percussioni classiche. Da anni studio le
percussioni della nostra tradizione e in generale le percussioni etniche”.
La
serata prevede l’ingresso con visita libera al Museo del Sottosuolo, il
concerto ed un calice di vino da vitigni autoctoni, serviti da sommelier Ais e
barman Aibes, offerto dal partner, il Wine Bar Scagliola. La quota di partecipazione all inclusive è di 12 euro.
UNA
SERATA DA LE LE MILLE E UNA NOTA
Durante
la serata, il suono ritmico ed a tratti
“tribale” delle tammorre incontrerà l’intensità delle note della chitarra
manouche di Mario Romano
Un
sound sprigionato dal pizzicamento con maestria delle corde.
Un
suono che racconta dell’impegno di uno “scugnizzo partenopeo”, un giovane ribelle ai soprusi ed alle
imposizioni, che ha sempre creduto in se stesso e nei propri sogni e che ama la
sua città e si batte per il suo riscatto, pronto a “consumarsi per lei”.
Ed ecco l’intreccio
con la chitarra classica di Gianluca
Capurro, che guarda oltreconfine e si arricchisce con diverse influenze in
musica, condensandole nel suono malinconico sprigionato dalla sua ‘compagna di
viaggio’, di crescita e di esplorazione del mondo e dell’esistenza.
Luigi
Esposito, come un moderno pifferaio magico, saprà
stregare con i suoni ammalianti emessi dalla sua melodica, strumento musicale simile all'accordeon e
all'armonica, dotato anche di tastiera.
Il rapporto di Luigi con la tastiera del suo strumento, in qualunque
forma esso si presenti, è improntato all’unicità, strumento di comunicazione,
in grado di mettere d’accordo cuore e mente e tradursi in azione. La musica è
ragione di vita, forma potente di dialogo, ricca di verità. “La musica non può
essere fraintesa – sottolinea Esposito – le parole sì”.
E’ poi il momento di incontrare il
violino di Caterina Bianco, così in
simbiosi con esso, da “sentirsi incompleta” quando lui non l’accompagna nelle
sue peregrinazioni esistenziali, e così compenetrata ed avvolta dalla musica da
pensare che “non sarebbe mai potuta andare in altro modo, e che comunque non
avrebbe potuto fare a meno della melodia”.
La
fisarmonica di Martina Mollo arriva a condire il tutto
con un pizzico pepato di poesia.
“Con grande forza e professionalità
– dice – siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo di unire le nostre
personalità musicali, seppur molto diverse tra loro. Non sono una jazzista nè
mi interessa esserlo. Mi sono diplomata in pianoforte e poi mi sono lasciata
prendere dalla musica. Poi si incontrano amici e ci si trova a suonare insieme
e da lì parte tutto…”.
Una forza espressiva ed un’unione di
intenti e di sentire che fluisce nella musica che la band suona, capace di dar
vita ad una “dimensione sonora vera e distintiva”.
Ed ecco la vitalità del basso di Ciro Imperato: “Lo strumento che maggiormente è in sintonia con le
corde della mia anima è il basso, fondamentale sia per la ritmica che per
l'armonia. Posso affermare che il basso ( e ancora di più il contrabbasso che
permette un rapporto ‘fisico’ più intenso) è veramente un prolungamento del mio
corpo, in quanto mi consente di esprimere immediatamente quello che ascolto e
sento”.
A chiudere il cerchio dell’alchimia
musicale una doppia vibrazione fatta di battiti: quella del cajon di Emiliano Barrella e quella delle tammorre di Gianluca
Mercurio.
“Essere un batterista napoletano è
una responsabilità – sottolinea Barrella
-. Dobbiamo provare a portare avanti una tradizione. La batteria, così come il
cajon, sono per me strumenti che mi consentono di amplificare la mia capacità
di entrare in relazione con gli altri”
Ad
impreziosire ed “incendiare” definitivamente la serata ci penseranno le
tammorre di Gianluca Mercurio, guest star della serata (http://www.gianlucamercurio.com/) .
“Nel mio percorso formativo – spiega
Mercurio - sono passato dalle percussioni classiche, cioè
quelle sinfoniche, che si suonano in orchestra, nella musica classica ad
esempio (timpani, marimba, rullante ecc) a quelle etniche, cioè le percussioni
dei vari paesi del mondo, presenti nella musica tradizionale dei vari popoli
(congas, bongò, djembé, tammorra e simili)”.
Ad influenzare profondamente il suo
percorso musicale Vito Mercurio,
violinista della Nuova Compagnia Di Canto Popolare nella formazione
storica, cioè quella dalla Gatta Cenerentola in poi (opera di Roberto De
Simone).
Variegate
le collaborazioni musicali della guest star della serata: da Napoli Centrale di
James Senese a Carlo Faiello, passando per Eugenio Bennato, Antonella Morea, l’Accademia
Mandolinistica Napoletana, Media Aetas, Rua Port’Alba e Giovanni Mauriello.
La
prenotazione è obbligatoria inviando una mail su booking@ilmuseodelsottosuolo.com
(specificando almeno un nome e cognome di riferimento, un indirizzo e-mail valido
se diverso da quella di invio, un recapito telefonico per comunicazioni urgenti
ed il numero totale dei partecipanti alla serata).
Piazza Cavour, 140 –
80137 | Napoli
Per maggiori
informazioni sulle attività generali del Museo del Sottosuolo
Ufficio Stampa di Mario Quartieri
Jazz e de Il Museo del Sottosuolo : Dr.ssa Tania Sabatino,
Mobile: 3312086848, 3205741842,
e-mail: ufficiostampaquartierijazz@gmail.com,
ufficiostampalmdt@gmail.com
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