CANDIANI GROOVE
Ottobre 2015
LIVE RECORDING!
Martedì 20 Ottobre, ore 21.00
Cristiano Calcagnile
MULTIKULTI
Omaggio a Don Cherry (1995–2015)
Gabriele Mitelli (tromba, flicorno, pocket trumpet, effetti)
Paolo Botti (viola, violino di Stroh, banjo, salterio ad arco, erhu)
Nino Locatelli (clarinetto, clarinetto basso)
Massimo Falascone (sax alto, baritono e sopranino, live electronics)
Pasquale Mirra (vibrafono)
Gabriele Evangelista (contrabbasso)
Dudu Kouatè (percussioni, xalam, calebasse, djembe, voce)
Cristiano Calcagnile (batteria, percussioni, arrangiamenti)
Ingresso: intero € 8, ridotto € 5
PRENOTAZIONE DEI BIGLIETTI ALLA MAIL INFO@CALIGOLA.IT
con ritiro SUL LUOGO DELL'EVENTO la sera stessa
Mestre (Ve)
Centro Culturale Candiani
Piazzale Candiani 7
Auditorium quarto piano
Informazioni
Centro Culturale Candiani, tel. 041.2386126, candiani.comune.venezia.it. Facebook: facebook.com/Centro.Culturale.Candiani; Caligola, cell. 340.3829357 – 335.6101053, fax 041.962205, www.caligola.it – info@caligola.it. Facebook: facebook.com/pages/Caligola-Circolo-Culturale/198558337034
Biglietti
Acquistabili presso la biglietteria del Centro Culturale Candiani la sera del concerto (tel. 041.2386126). Prenotazione alla mail di Caligola info@caligola.it con ritiro del biglietto fino a mezz'ora prima dell'inizio. Le prenotazioni via mail si potranno effettuare sino alle ore 17.00 di martedì 20 ottobre.
Riduzioni per possessori Candiani Card e Carta Cinemapiù, IMG Card, Associazione Caligola, studenti, Jazzit Card
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Donald Eugene “Don” Cherry, uno dei protagonisti assoluti prima della stagione del “free jazz”, e poi del jazz “terzomondista”, quello contaminato con altre culture – per qualcuno, anche se a noi non piace la definizione, più semplicemente “world jazz” – è morto il 19 ottobre 1995, alla soglia dei 59 anni. Nel 1991 aveva pubblicato uno dei suoi ultimi e più significativi dischi, “Multikulti”. Il trombettista di Oklahoma City, cresciuto a Los Angeles, era stato protagonista dieci anni prima, nel settembre 1985, con il suo “Nu Group” (Carlos Ward, Mark Helias, Ed Blackwell e Nanà Vasconcelos), di un memorabile concerto a Mestre, in un Teatro Toniolo completamente esaurito.
Dal rivoluzionario quinquennio passato accanto ad Ornette Coleman – poi reincontrato nel 1971 (“Science fiction”) e nel 1987 (“In all languages”) – alle prestigiose collaborazioni con George Russell, John Coltrane, Albert Ayler e Sonny Rollins, dalle prime esperienze come leader a fianco di Gato Barbieri e Pharoah Sanders al quartetto New And Old Dreams, con Dewey Redman e Charlie Haden, dalla partecipazione alla big–band di Carla Bley al “world jazz” del trio Codona, dal post–punk dei Rip Rig & Panic agli ultimi splendidi album ancora da leader (“Art deco” e “Multikulti” su tutti), il percorso artistico di Don Cherry, forse non ancora sufficientemente studiato, è ricco di molte gemme preziose.
Il progetto Multikulti, preparato nel 2014 da Cristiano Calcagnile per ricordare Don Cherry, di cui ricorre nel 2015 il ventennale della scomparsa, e già collaudato quest’anno in qualche fortunata uscita concertistica (fra tutte quelle ai festival di Correggio e Clusone), giunge a tal fine quanto mai a proposito. Quando hanno saputo che il batterista milanese avrebbe voluto registrare dal vivo quegli arrangiamenti meticolosamente preparati, Caligola e Centro Culturale Candiani hanno raccolto prontamente l’occasione, individuando nell’auditorium del Candiani (dove erano stati già registrati Anthony Braxton, Paolo Botti e la NION di Claudio Cojaniz), il luogo ideale per realizzare tale desiderio. È questa la forte motivazione che ha spinto ad inserire, pur all’ultimo momento e con poco tempo a disposizione, questo importante fuori programma all’interno della già annunciata stagione autunnale di “Candiani Groove”. Il disco “live” ricavato dalla registrazione verrà pubblicato da Caligola Records entro il primo semestre 2016.
Non sono molti i lavori fatti sulla musica di Don Cherry. Sin qui si è trattato per lo più di riproposizioni di suoi brani all’interno di repertori misti (com’è prassi nel jazz), oppure di concerti monografici in cui sono state scelte alcune tra le sue più note composizioni. Quello che l’ottetto di Calcagnile propone in questo progetto, è invece un lavoro inedito ed originale, sorta di percorso “guidato” tra le differenti “ere musicali” attraversate dal trombettista neroamericano, lavoro che ha previsto trascrizioni di intere suite tratte da concerti, oltre che un’accurata selezione di brani tratti dai suoi dischi più importanti.
L’idea fondante di questo tributo è quella di cercare in qualche modo di ripercorrere l’excursus musicale di un musicista che ha attraversato, in quasi quarant’anni, diverse culture (jazz, musica africana e indiana, rock e blues, musica colta occidentale) creando, di fatto, inedite ed interessanti connessioni tra differenti linguaggi musicali, riproponendoli attraverso un processo di assimilazione che ha generato una musica estremamente personale e creativa, di grande spessore artistico.
La formazione con cui il batterista milanese presenta questo lavoro è formata da alcuni tra i più interessanti ed affermati musicisti della nuova scena jazzistica italiana. La varietà timbrica dell’organico, un ottetto senza pianoforte ma con vibrafono – strumento molto utilizzato da Cherry – garantisce una qualità espressiva sempre cangiante e mutevole, perfettamente funzionale all’idea di sviluppo che il progetto stesso propone. Accanto a Calcagnile, noto per aver suonato con Cristina Donà e Stefano Bollani, ma che ha poi collaborato proficuamente con Gianluca Petrella e Gianni Mimmo, Roberto Ottaviano e Glenn Ferris, solo per fare qualche nome, suonano due fra i più promettenti giovani jazzisti italiani, entrambi classe 1988, ovvero il trombettista Gabriele Mitelli ed il contrabbassista Gabriele Evangelista (oggi nel quartetto di Enrico Rava), ma anche dei collaudati protagonisti dell’avanguardia jazzistica come il vibrafonista Pasquale Mirra ed il sassofonista Massimo Falascone, il violista Paolo Botti ed il clarinettista Nino Locatelli. Completa la formazione, a celebrare il Continente da cui tutto è nato, il percussionista senegalese Dudu Kouatè, da molti anni attivo nel nostro paese, dove ancora risiede.
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