Frutto di anni, registrazioni, prove e concerti, esce per Terre Sommerse il nuovo lavoro
discografico di Fabio
Furnari , cantautore che nel corso della sua
carriera artistica ha sempre fatto interagire la sua vena poetica con argomenti
di profonda attualità, permeandoli di sonorità raffinate ed una particolare
sensibilità nei testi , molti dei quali ispirati ad esperienze di vita
vissuta . Furnari ha intitolato il nuovo disco, Oggi Niente
Pasto , con una frase catturata da un reduce della guerra nell’ex
Jugoslavia, incontrato per caso:
“Ho visitato la Croazia dopo qualche anno dalla fine del conflitto, girando per Zara. I segni della guerra erano ancora evidenti non solo sulle mura dei palazzi della città, ma anche sui corpi della gente. Un giorno ho incrociato il volto di un giovane poco più che trent’enne deturpato: lo sguardo era perso nel vuoto… Venni assalito dall’angoscia. Il ragazzo si avvicinò: “Italiano?” risposi annuendo; e lui: “Oggi niente pasto!”
C’è dunque la disperazione del conflitto perenne contro l’altro in alcuni dei brani proposti, come anche la lotta inesorabile contro il tempo tiranno che limita la possibilità di amare e vivere intensamente ogni istante. Tra argomentazioni quali la guerra e l’amore, le piaghe sociali come la mafia e l’aria di libertà che si insegue fin dall’epoca della scuola, i muri di una città “dove la storia grida le sue verità” ed atmosfere più intimiste dove l’autoriflessione conduce perfino il silenzio “a smettere di parlare”, Furnari parla all’anima umana dove un crocevia di aspettative e sentimenti confusi forgiano, insieme agli accadimenti dell’esistenza, l’essere umano più vero, quello che comunica per quanto intriso di ripensamenti e nostalgie , un messaggio positivo, la ricerca di un futuro migliore che solo la musica e la parola sanno forgiare e trasmettere, un luogo dove la paura di vivere viene offuscata dalla gioia di amare e dove emergono quelle “terre sommerse” che hanno stimolato anche il titolo dell’etichetta discografica e casa editrice di cui da anni Fabio Furnari è orgogliosamente a capo, sfornando mensilmente una ricchissima e variegata produzione.
Per questa collaborazione Furnari si è avvalso di musicisti di altissimo livello, tra cui il sassofonista Pasquale Innarella, i pianisti Ricardo Fiuza, Marco Lemma e Gianfranco Mauto, il chitarrista Dario Vero, il bassista Fabio Fraschini, il vibrafonista Francesco Lo Cascio, il batterista Andy Bartolucci, lo “one man band” Alessandro Facchini e le cantanti Eleonora Cardellini e Chiara Martone, oltre alla partecipazione di Cristiano Furnari a chitarre e cori. Un organico che dimostra la sua versatilità interpretativa ed il proprio virtuosismo musicale in brani pop/rock come anche in sfumature jazz e canzoni dai colori progressive.
In testa al libretto, una favola scritta dallo stesso cantautore dal titolo “I pensieri del giovane Fedro”, ispirato al dialogo di Platone tra Socrate e Fedro, che ritrae un personaggio in conflitto con la vita e alla disperata ricerca di un amore e di un equilibrio che solo Psiche gli potrà trasmettere. Tematiche, queste, che preludono alla filosofia amorosa e alla corsa contro il tempo nella continua scoperta della mente umana intrappolata dalle nuvole del dolore ma al contempo illuminata da raggi di calorosa speranza, quella che ci permette, ogni giorno, di consumare serenamente un pasto.
“Ho visitato la Croazia dopo qualche anno dalla fine del conflitto, girando per Zara. I segni della guerra erano ancora evidenti non solo sulle mura dei palazzi della città, ma anche sui corpi della gente. Un giorno ho incrociato il volto di un giovane poco più che trent’enne deturpato: lo sguardo era perso nel vuoto… Venni assalito dall’angoscia. Il ragazzo si avvicinò: “Italiano?” risposi annuendo; e lui: “Oggi niente pasto!”
C’è dunque la disperazione del conflitto perenne contro l’altro in alcuni dei brani proposti, come anche la lotta inesorabile contro il tempo tiranno che limita la possibilità di amare e vivere intensamente ogni istante. Tra argomentazioni quali la guerra e l’amore, le piaghe sociali come la mafia e l’aria di libertà che si insegue fin dall’epoca della scuola, i muri di una città “dove la storia grida le sue verità” ed atmosfere più intimiste dove l’autoriflessione conduce perfino il silenzio “a smettere di parlare”, Furnari parla all’anima umana dove un crocevia di aspettative e sentimenti confusi forgiano, insieme agli accadimenti dell’esistenza, l’essere umano più vero, quello che comunica per quanto intriso di ripensamenti e nostalgie , un messaggio positivo, la ricerca di un futuro migliore che solo la musica e la parola sanno forgiare e trasmettere, un luogo dove la paura di vivere viene offuscata dalla gioia di amare e dove emergono quelle “terre sommerse” che hanno stimolato anche il titolo dell’etichetta discografica e casa editrice di cui da anni Fabio Furnari è orgogliosamente a capo, sfornando mensilmente una ricchissima e variegata produzione.
Per questa collaborazione Furnari si è avvalso di musicisti di altissimo livello, tra cui il sassofonista Pasquale Innarella, i pianisti Ricardo Fiuza, Marco Lemma e Gianfranco Mauto, il chitarrista Dario Vero, il bassista Fabio Fraschini, il vibrafonista Francesco Lo Cascio, il batterista Andy Bartolucci, lo “one man band” Alessandro Facchini e le cantanti Eleonora Cardellini e Chiara Martone, oltre alla partecipazione di Cristiano Furnari a chitarre e cori. Un organico che dimostra la sua versatilità interpretativa ed il proprio virtuosismo musicale in brani pop/rock come anche in sfumature jazz e canzoni dai colori progressive.
In testa al libretto, una favola scritta dallo stesso cantautore dal titolo “I pensieri del giovane Fedro”, ispirato al dialogo di Platone tra Socrate e Fedro, che ritrae un personaggio in conflitto con la vita e alla disperata ricerca di un amore e di un equilibrio che solo Psiche gli potrà trasmettere. Tematiche, queste, che preludono alla filosofia amorosa e alla corsa contro il tempo nella continua scoperta della mente umana intrappolata dalle nuvole del dolore ma al contempo illuminata da raggi di calorosa speranza, quella che ci permette, ogni giorno, di consumare serenamente un pasto.
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